
Dopo aver scritto della necessaria solidarietà umana per Giancarlo Giordano, ora è il caso di passare allo scenario politico. Giordano dovrebbe avere la sensibilità di dimettersi da consigliere comunale, anche se la sua vicenda giudiziaria non ha nesso con la carica che riveste. Sarebbe un gesto glorioso, un’uscita di scena decorosa. Ma chi glielo può chiedere ? Qui viene il bello, anzi il confuso. Giordano è un eletto del PD, è ancora iscritto al PD ma da mesi, in dissenso con le decisioni cittadine del partito è confluito nel gruppo Nocera Coraggiosa. Il PD sembra avere le mani legate anche in altro senso: le dimissioni di Giordano porterebbero in consiglio comunale Gianfranco Trotta, candidatosi col PD ma oggi esponente nocerino di riferimento per Azione, sacrificato dal partito di Zingaretti nell’ultimo rimpasto di Giunta, fatto fuori da Torquato. Situazione più che complicata, al di là del subentro di Trotta, la può risolvere solo Giordano non aspettando che qualcuno gli chieda di dimettersi: lo faccia.
LE INDAGINI
«Il mio assistito è moralmente provato dell’episodio e non riesce a darsi una spiegazione di quanto accaduto e sostiene di essere estraneo alla vicenda». Ad affermarlo l’avvocato Gennaro Somma, difensore di Giancarlo Giordano, arrestato nei giorni scorsi per concussione, avendo intascato, secondo l’ipotesi di indagine, una mazzetta di mille euro. «Ci riserviamo di fornire tutte le spiegazioni del caso all’udienza di convalida» ha aggiunto Somma.