
La rassegna “L’Essere e L’Umano” di Artenauta Teatro giunge quest’anno alla sua IX Edizione, presentata stamattina nel foyer Teatro Diana di Nocera Inferiore. Il progetto nasce da un concept della regista Simona Tortora, anche fondatrice dell’associazione, sotto l’egida organizzativa di Giuseppe Citarella, ormai da anni collaboratore della rassegna.
Anche questa nuova stagione accompagnerà il pubblico dal 10 gennaio al 30 maggio 2025, con spettacoli di teatro sperimentale provenienti da tutto il territorio nazionale, insieme alle produzioni originali della compagnia Artenauta.
«Questo in realtà è il decimo anno della rassegna,» spiega Simona Tortora. «Solo nell’anno successivo alla pandemia, nel 2022, abbiamo scelto di intitolare il cartellone di quell’anno “Ouverture”, forse per buon augurio perché stavamo finalmente iniziando a tornare in sala. Infatti, quell’anno abbiamo avuto l’occasione di recuperare alcuni spettacoli sospesi nella primavera del 2020.»
Si parte il 10 gennaio con “La Sparanoia”, di Niccolò Fettarappa, con Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, per la regia di Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, con il contributo intellettuale del noto scrittore Christian Raimo. I pluripremiati Fettarappa (Premio In-Box 2021, Premio Direction Under30 2020, Premio critica Nolo Fringe Festival, Premio Italia dei visionari, finalista al Premio Rete Critica 2022 e al Premio Riccione 2023) e Guerrieri (vincitore Direction Under 30, InBox 2021, Premio Critica NoloFringe, Miglior Spettacolo del Festival Inventaria 2023) indagano il peso del mondo che grava su “i giovani” ormai addomesticati. Una generazione che preferisce, alle strategie d’attacco, le previsioni meteo e i lavaggi delicati. Una buona dose di ironia per raccontare la politica e la società di tutti i giorni. La Sparanoia è il grido perforante che muore in gola, è il pianto dei serial killer narcolettici e dei bolscevichi da divano. L’opera è stata segnalata da critici e addetti ai lavori, tra cui il progetto di ricerca e divulgazione culturale e filosofica Tlon. Per Fettarappa si tratta di un ritorno al Teatro Diana: nella stagione 2023-2024 insieme a Lorenzo Maragoni è andato in scena con “Solo quando lavoro sono felice”.
Il 7 febbraio va in scena “MarrazZarra”, di Pietro De Silva con Giovanni Marra e Leonardo Zarra. La storia di due attori sfortunati e squattrinati alla costante ricerca dell’idea originale e del copione perfetto che possa svoltare la loro vita. I due cercano di sopravvivere tra provini falliti, litigi continui e momenti di amicizia e tenerezza. Uno spettacolo pieno di comicità irriverente ma anche di momenti di amara riflessione. Lo spettacolo è stato candidato al Roma Comic Off 2024.
Il 22 febbraio tocca a “A Tua Immagine” di Davide Gorla, con Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio e Davide Gorla (Compagnia Odemà). Uno scatenato terzetto di personaggi e di attori invade la scena all’interno di una drammaturgia visionaria, in cui gli uomini interrogano la propria storia, il retaggio delle culture irrigidite, le mistificazioni operate sul nome e in nome di Dio, e dove invece, chi umano non è, mostra improvvise debolezze, cedimenti e calcoli di parte. Una messa in scena che evoca i linguaggi del cabaret e del pastiche comico, raccogliendo e rilanciando suggestioni di Saramago, Goethe, Milton e Pessoa. Lo spettacolo ha avuto la segnalazione speciale Premio Scenario 2009, inoltre è Premio Dello Spettatore 2010, Premio Argot Off 2011 – Playfestival 2.0 2014.
Giro di boa, il 7 marzo con il ritorno in scena di una delle opere più iconiche del teatro internazionale, “Pitecus” di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con Antonio Rezza. Assistente alla creazione Massimo Camilli. Uno spettacolo che analizza il rapporto tra l’uomo e le sue perversioni: laureati, sfaticati, giovani e disperati alla ricerca di un occasione che ne accresca le tasche e la fama, pluridecorati alla moralità che speculano sulle disgrazie altrui, vecchi in cerca di un’identità che li aiuti ad ammazzare il tempo prima che il tempo ammazzi loro, persone che tirano avanti una vita ormai abitudinaria, individui che vendono il proprio corpo in cambio di un benessere puramente materiale, esseri che viaggiano per arricchire competenze culturali esteriori e superficiali. Un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato. Rezza e Mastrella sono Leoni d’oro alla carriera per il Teatro 2018 alla Biennale di Venezia.
Si passa al 4 aprile con “Affogo”, di Dino Lopardo, con Mario Russo (nominato all’Ubu 2024 come attore o performer under 35) e Alfredo Tortorelli, per la regia Dino Lopardo. Nicholas, il protagonista, vive in un ambiente familiare soffocante con degli zii dalla mentalità provinciale. Sogna di diventare un campione di nuoto, nonostante la sua paura dell’acqua, legata a un trauma d’infanzia. L’opera invita a riflettere su come la società e la famiglia possano influire sullo sviluppo della personalità e sulla capacità di riconoscere e regolare le proprie emozioni.
Il cartellone chiude con due spettacoli prodotti dalla Compagnia Artenauta Teatro. Il 16 maggio, “Cuore di Mamma”, con la drammaturgia e la regia di Antonello Ronga, ispirate dal testo “Mamma” di Annibale Ruccello: la storia di un’unione tra una madre e un figlio prende vita con le parole della nuova drammaturgia napoletana, un racconto attuale che emoziona e che vuole indagare visceralmente nel conflitto di uno rapporto. Mentre il 30 maggio è di palco “Alla Fine ci arrivano tutti”, liberamente ispirato a “Il Povero Piero” di Achille Campanile, con la drammaturgia e regia di Simona Tortora: una commedia dell’equivoco, dove emerge un’esplosione di personaggi dopo la morte del protagonista, ritmati da un andirivieni di parenti e amici portatori di un ipocrita perbenismo di circostanza, oltre che di volgarità e vizi scanditi da raffinata e graffiante ironia.
Dieci anni di rassegna teatrale indipendente significano anche dieci anni di storia del teatro contemporaneo, che Artenauta ha navigato con il suo piglio unico. Nei dieci anni de “L’Essere e l’Umano” si è passati da una ricerca di spettacoli all’essere ricercati perché si è creata l’idea di una rassegna di prestigio, che negli anni ha convolto attori poi successivamente insigniti del Premio Ubu, il massimo riconoscimento del teatro italiano, come spiega la direttrice artistica. Ma in dieci anni cambia anche la cultura: «Il teatro può essere una sentinella per gli eventi correnti,» afferma Tortora. «Quando scelgo per la rassegna, scelgo anche in base a quello che sento sia più appropriato da proporre in un determinato momento, per contesto storico, ed è questo che contraddistingue la scelta degli spettacoli, al di là della propria sensibilità.»
Cambia il teatro e cambia anche il pubblico: almeno metà è composto di giovanissimi appartenenti a due fasce, una sorprendente 13-20 e la più nutrita dei 20-35. «Gli over 35 sono quasi una minoranza, e il bisogno del pubblico di vedere qualcuno che parli un linguaggio che possa catturarli va tenuto in considerazione durante il processo di selezione,» dice Tortora. «Sono orgogliosa di annunciare che tre dei cinque spettacoli di quest’anno, tra quelli non prodotti da Artenauta, sono di compagnie composte da under 35 – che non significa scegliere compagnie inesperte, ma selezionare anche in base ad una risposta di pubblico interessante da ogni punto di vista. E poi, come ogni anno, ci saranno dei colossi che pure sapranno portare il loro sguardo curioso e bizzarro sulla società.»
Il sindaco di Nocera Inferiore Paolo De Maio si dice entusiasta: «Sosteniamo con convinzione la proposta culturale di Artenauta, che compie un doppio di lavoro, sia di preparazione e realizzazione di spettacoli teatrali di grande rilievo che di antenna vigile e sensibile in grado di portare in città artisti e pieces di alto profilo. Grazie a Simona Tortora e alla sua associazione abbiamo una proposta teatrale contemporanea, che si aggiunge come fondamentale nel panorama dell’offerta culturale alla città».
A fargli eco l’assessore alla Cultura Federica Fortino: «Siamo felici di poter accogliere anche per quest’anno l’iniziativa della rassegna L’essere e l’umano, che rappresenta ormai uno dei capisaldi dell’offerta culturale per la nostra Città. Ringrazio Simona Tortora e l’associazione Artenauta per l’importante ruolo che svolge, portando in una comunità come la nostra proposte teatrali di respiro nazionale e internazionale».