Un minuto di silenzio nelle scuole d’Italia per Giulia Cecchettin e per tutte le donne vittime di violenza. E’ quanto accadrà oggi, martedì 21 novembre, alle 11.00 del mattino nelle classi di tutto il Paese dopo la decisione del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara. Il ministro domenica scorsa ha infatti raccolto e fatto suo l’appello del direttore dell’Adnkronos Davide Desario e quindi inviato nella giornata di ieri una circolare agli istituti per l’omaggio alla 22enne sequestrata e uccisa nei giorni scorsi. Per l’omicidio della 22enne è indagato Filippo Turetta, l’ex fidanzato della ragazza.
“La lotta contro la violenza sulle donne è diventata ormai una grave emergenza per il Paese e questo Ministero, su forte impulso del Ministro, intende dare il proprio contributo attraverso il piano ‘Educare alle relazioni’, che verrà presentato il 22 novembre p.v., con l’obiettivo di promuovere azioni concrete di prevenzione e di diffusione della cultura del rispetto, di educazione alle relazioni e alla parità fra uomo e donna”, spiegava il ministro nella circolare.
“Il 25 novembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite”, scriveva ancora il ministero che invitava le istituzioni scolastiche “a organizzare iniziative sulla tematica della lotta contro la violenza sulle donne, coinvolgendo attivamente studentesse e studenti in riflessioni e dibattiti, che possano sensibilizzarli e responsabilizzarli, anche attraverso eventuali approfondimenti sugli strumenti a disposizione delle donne vittime di violenza, sulla normativa e sulle politiche in essere”.
Il 22enne Filippo Turetta, ex fidanzato di Giulia, è indagato dalla procura di Venezia per omicidio volontario aggravato dal legame del vincolo affettivo e sequestro di persona. Un quadro che “solo all’esito delle consulenze e degli ulteriori approfondimenti potrà essere meglio chiarito” , ha spiegato in una nota il procuratore Bruno Cerchi.
Rispetto al rientro in Italia di Filippo Turetta, “sono in corso – ha detto il procuratore – le necessarie attività processuali per la consegna dell’indagato che devono tenere conto anche delle norme processuali della Repubblica federale tedesca e quindi delle modalità e dei tempi ivi previsti”. Dopo il consenso alla consegna, il ragazzo potrebbe essere trasferito in un carcere italiano già questa settimana: “Nell’ambito di una decina di giorni dovrebbe tornare”.