Giovanni Sartori, scuola Milan, giocava nella grande Cavese di Rino Santin. Biondino, all’apparenza timido ma già molto scaltro. L’esperienza di Cava sarà molto significativa: una tra le più belle da calciatore, umanamente forse la migliore in assoluto visti i rapporti creatisi e rimasti forti nonostante il trascorrere di un quarantennio. Da direttore sportivo, nella sua seconda vita calcistica, Sartori si è superato. Ha fatto grandi, portandole fino alla Champions, tre società che grandi non lo erano per dimensioni economiche: prima il Chievo, poi l’Atalanta e oggi il Bologna. Quel biondino ne ha fatta di strada, d’altra parte era predestinato persino nella figura Panini che vedete: accanto a Peppino Pavone, altro diesse-scopritore di talenti che ha fatto in parte la fortuna di Zeman.
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