A certi dolori non è facile abituarsi. Per questo motivo l’ultimo saluto a Francesco Salzano, medico e senatore, è stato un misto per la tristezza dell’abbandono e il sorriso per aver conosciuto una persona del genere. Fuori traccia un attimo: sono di “parte”, anni fa operò brillantemente mia moglie (situazione non facile) e quando uscì dalla sala operatoria spiegò con umiltà e sguardo rassicurante quel che aveva fatto. Stamattina, a San Matteo, le due Nocera, rappresentate in primis dai sindaci, hanno tributato l’ultimo saluto, l’ultima lacrima, l’ultimo sorriso e l’ultimo applauso a una brava persona, così l’ha definito nell’Omelia il parroco Don Raffaele Ferrentino, che ha concelebrato la funzione assieme a Don Ciro Galisi, Padre Michele Floriano e al diacono Luigi Loreto. Il commovente sottofondo e la voce degli Anelli di Saturno, la maglia rossonera deposta sulla bara da Pino Alfano, la gente semplice mischiata alle autorità di ogni tipo in chiesa e fuori, sfidando il caldo di una giornata d’estate in ottobre. Nell’orazione funebre il sindaco Paolo De Maio ha detto: “Nella sua vita, non ha mai pronunciato un no, sempre disponibile, senza guardare al nome di chi aveva bisogno della sua grande professionalità di medico. Questa città l’onorerà, è l’impegno che prendo”. E’ intervenuto anche il senatore Antonio Iannone: ” A Palazzo Madama ancora oggi ricordano la sua grande signorilità, porto i saluti del presidente La Russa. Era più di una brava persona, era una persona brava”. Voce al primario di Urologia dell’Umberto I Roberto Sanseverino: “Fu contento quando diventai primario, ogni tanto mi beccava in ritardo, venivo da Napoli. Io per rispondere alle sue battute gli dicevo che era un bravo chirurgo ma che in politica la gente si sarebbe ricordata di lui solo perchè sedeva in Senato accanto ad Andreotti. Anche noi abbiamo l’obbligo di onorarne la memoria”. Ha tolto tante di quelle sofferenze – ha detto nell’Omelia Don Raffaele – e nell’ultimo tratto dei suoi giorni ha dovuto portare la croce della malattia. Ha salvato e curato tanta gente, tutti lo volevano, era 0’meglio”.
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