Di tavolo in tavolo, senza badare al sodo. Si chiamano tavoli programmatici ma in realtà sembrano occasioni per rimandare il tempo delle scelte e farsi qualche chiacchiera di sera, tipo l’ultimissimo summit delle scorse ore. Il Pd, con un incontro a Salerno circa 20 giorni fa, ha scelto Paolo De Maio ma deve fare i conti con le velleità di Fausto De Nicola: si arriverà alla conta interna con l’eventuale scissione personale di chi non prevarrà? I socialisti sono al tavolo ma non vogliono scelte imposte senza confronto (insomma non vogliono che ci sia solo il nome del Pd), poi ci sono i non meglio identificati liberal-democratici e soprattutto i civici Area Torquato. La coalizione nascente, insomma, dopo un atto di nascita poco torquatiano si è imbattuta nella fin troppo moderata scelta di “continuità” rispetto agli ultimi anni amministrativi. Per bilanciare questo “accentramento” evidente, c’è una sola novità rispetto alle ultime settimane: poter aggregare una parte dell’area a sinistra del Pd che cinque anni fa appoggiò la candidatura a sindaco di Schiavo.
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