Storie di calcio: Juwara, dalla periferia del mondo a quella di una città
Dalla periferia del mondo a quella di una città, la vita non è una caravella, e il Nero lo sa. De Gregori docet, anche Musa Juwara. Nato in Gambia. Nel 2016 approda a Messina con un “viaggio della speranza” in un barcone. È solo, e sulla scheda della Croce Rossa scrive “no parents”.
È trasferito in un centro accoglienza di Potenza e comincia a giocare nelle giovanili della Virtus Avigliano. L’allenatore degli Allievi e sua moglie ne ottengono l’affidamento. Musa comincia a segnare.
Nel 2017 lo acquista il Chievo per 50mila euro. Due anni dopo, per 500mila euro, passa al Bologna. Inizialmente Primavera, poi prima squadra. A febbraio di quest’anno, prima del Covid, debutta in Serie A. Ieri, alla sua quinta presenza, realizza il suo primo gol. Lo fa a San Siro, firmando il momentaneo pareggio contro l’Inter, in una partita poi vinta dai ragazzi di Sinisa Mihajlovic. Non è solo una favola: è la realtà.