La digitalizzazione non è più un’esclusiva delle grandi città e delle regioni del Nord, ma coinvolge anche i centri più piccoli e le città del centro-sud. E’ quanto emerge dalla Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo svolta su su un campione di 109 Comuni-
Tra le 35 amministrazioni con elevata maturità digitale ci sono 26 Comuni che raggiungono un livello almeno sufficiente in tutte e tre le dimensioni considerate (Digital public services, Digital PA, Digital Openness) ed elevato in almeno una di esse (classificate come “omogenee”), cioè Arezzo, Bari, Bergamo, Brescia, Cagliari, Cremona, Firenze, Forlì, La Spezia, Livorno, Lodi, Matera, Modena, Monza, Napoli, Palermo, Parma, Pavia, Piacenza, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Trento, Verbania, Verona e Vicenza. A cui si aggiunge Mantova, con un livello “differenziato” (in fascia bassa in una dimensione e in quella più elevata nelle altre due. E poi 8 Comuni che raggiungono il livello più alto in tutte le tre dimensioni: le grandi metropoli di Bologna, Genova, Milano, Roma, Torino, Venezia e due medie realtà come Cesena e Pisa, a testimonianza del fatto che difficoltà strutturali oggettive (collocazione geografica e dimensione demografica) non impediscono il raggiungimento di ottimi risultati quando si è in presenza di determinate proattività soggettive.
Dei 109 Comuni capoluogo emerge che pochi top performer si contraddistinguono per numerosità dei dataset rilasciati, mentre la maggior parte ha un basso livello di maturità della cultura del dato: 48 città su 109 non hanno ancora pubblicato nemmeno un dataset sui propri portali, e 28 città hanno reso disponibili meno di 100 dataset.