L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia viene costituita il 6 giugno 1944 a Roma, in una Roma appena liberata mentre a nord Italia è ancora sotto l’occupazione nazifascista; viene eretta in ente morale col DLL n. 224 del 5 aprile 1945. Nel 1958 ottiene il riconoscimento di legge del valore della Resistenza nel travagliato e complesso processo di Liberazione.
Negli anni successivi l’ANPI dedica il suo maggior impegno ad una memoria attiva accompagnata da conoscenza e riflessione.
Si impegna per la concreta attuazione della Costituzione e per la piena realizzazione della democrazia. Si batte con forza contro ogni stravolgimento del sistema democratico; contrappone i valori della Resistenza e della Costituzione ad ogni tentativo di eversione e contro ogni minaccia alla democrazia; si adopera per la verità e la giustizia sui tentativi di golpe e sulle stragi fasciste che hanno insanguinato l’Italia nel dopo guerra e contro ogni forma di terrorismo. Partecipa in prima persona ai processi per le stragi naziste e fasciste degli anni 1943’-45; contrappone iniziative energiche e ferme ad ogni tentativo di rinascita del fascismo e contro ogni tipo di razzismo. È in campo ogni volta che si tenta di modificare in peggio la Costituzione.
Nel 2006 decide di aprire le iscrizioni anche agli antifascisti che si riconoscono nei programmi e nelle finalità dell’ANPI. Da allora è continuo l’afflusso di giovani. Si lavora a tutt’oggi per assicurare la continuità tra i combattenti per la libertà, che per anni erano stati il nucleo fondamentale dell’ANPI e le nuove generazioni affluite dopo il 2006.
Oggi gli iscritti sono rappresentativi di tutte le età e di ogni tipo di provenienza sociale e professionale, restando sempre alla base di tutto il trinomio Resistenza, Costituzione, Antifascismo.
Dalle esperienze dei diversi livelli (nazionale, regionale e provinciale), a Scafati – città Medaglia d’Oro alla Resistenza – si è avvertita forte la necessità di una sezione locale che operasse sul territorio comunale e in rete con le realtà vicine, così sei anni fa è nata la sezione ANPI di Scafati “Dino Fienga”. Nel giugno 2014 iniziava quindi una importante esperienza di crescita collettiva e personale nella quale convergevano diverse sensibilità culturali e politiche.
“È stato un percorso che ha affrontato il tema della memoria storica come quello della attualità sociale e politica: relazionarsi infatti con il valore della Resistenza senza declinarlo al presente non avrebbe avuto molto senso, non avrebbe messo radice, soprattutto in una terra difficile e piena di problemi come la nostra”, spiega il presidente Alfonso Annunziata. L’impegno dell’ANPI di Scafati è stato, pertanto, sempre rivolto al presente concreto della comunità cittadina e al futuro delle nuove generazioni.”
A tal proposito, fra le tante attività svolte, il presidente ricorda due degli impegni più importanti della vita associativa della sezione:
– la ricostruzione storica degli eventi del 28 settembre di Scafati e delle sue lontane origini sociale, economiche e politiche, portata avanti con l’ausilio di mostre fotografiche e di testi in tutte le Scuole medie inferiori e superiori della città con l’aiuto della professoressa Redenta Formisano;
– il ciclo di dibattiti “Sguardi contemporanei”, che in tre anni ha approfondito e indagato sugli aspetti del tempo contemporaneo, sia locali (urbanistica, inclusione sociale, sicurezza urbana etc) che globali (arte, economia, immigrazione, politica europea, riforma costituzionale etc), grazie alla preziosa collaborazione del professore Franco Cipriano.
“Non solo quindi le celebrazioni delle date storiche come il 28 settembre e il 25 aprile ma un continuo e costante impegno quotidiano, culminato con il contributo dato alla nascita dell’ATS per il progetto del bene confiscato al clan Galasso e oggi dedicato a Nicola Nappo – vittima innocente della camorra – in collaborazione con l’Arci Ferro 3.0, Libera Scafati, Cgil-Flai”, spiega Annunziata.
“Abbiamo costruito negli anni un patrimonio di relazioni umane e culturali uniche, abbiamo fatto battaglia politica-culturale, abbiamo contribuito a creare una coscienza civile in una città complessa e piena di contraddizioni.
Siamo stati e resteremo a disposizione delle battaglie civiche e culturali utili alla città.
Oggi uno dei nostri impegni principali è per la Biblioteca comunale, la quale dopo il recente pensionamento della sua direttrice storica, la dott. Maria Benevento, ha bisogno di una veloce riorganizzazione del suo personale e di risorse economiche per il suo futuro funzionamento.
Ci auguriamo che molto presto le istituzioni cittadine sappiano dare una risposta efficace a un bene essenziale per la città, così come sui temi della raccolta dei rifiuti, dell’ambiente e dello sviluppo socio-economico della nostra città”, conclude.
ROSSANA RAVERA