I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono caratterizzati da comportamenti inerenti l’alimentazione, il cui risultato è un alterato consumo o assorbimento di cibo, questo compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale della persona.

I disturbi specifici dell’alimentazione comprendono:

  • PICA
  • DISTURBO DA RUMINAZIONE
  • DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO DELL’ASSUNZIONE DI CIBO
  • ANORESSIA NERVOSA
  • BULIMIA NERVOSA
  • DISTURBO DA BINGE-EATING

Vediamoli nel dettaglio:

PICA:
Le persone tendono a ingerire sostanze non commestibili, come ad es. capelli, gesso, sporcizia, carta, sapone e ecc. per un periodo superiore a un mese.
Nella diagnosi si tiene conto del fattore tempo, età e appartenenza culturale.
La PICA non viene diagnosticata a bambini al di sotto dei due anni di età, poiché questo comportamento è tipico dell’età ed è evolutivamente fisiologico.
In alcune culture, la Pica è una pratica tradizionale, sono frequenti l’utilizzo di sostanze non nutritive, come ad esempio per la medicina popolare o per i riti religiosi.
In base alla sostanza assunta, il soggetto potrebbe riportare alcuni danni fisici, come un blocco intestinale, un avvelenamento da piombo o un’infestazione da parassiti.
I soggetti non hanno un avversione per il cibo in generale.
Il picacismo non altera il funzionamento sociale,ma lo compromette quando si presenta in comorbilità con altri disturbi, quali l’autismo o la schizofrenia. 

DISTURBO DA RUMINAZIONE
La ruminazione consiste nel rigurgito ripetuto di cibo dopo aver mangiato, il rigurgito non comporta nausea o vomito e può essere volontario. 
Il cibo, successivamente, può essere rimasticato e poi nuovamente sputato o ingoiato. 
Tale comportamento non è associato a nessuna condizione medica, quindi può essere causato da situazioni si stress o ansia. 
Questo disturbo ha delle ripercussioni sul funzionamento sociale, infatti i pazienti evitano di mangiare con altre persone o limitano l’assunzione di cibo.

– DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO DELL’ASSUNZIONE DI CIBO
Il disturbo di assunzione di cibo evitante/restrittivo inizia tipicamente durante l’infanzia, ma può svilupparsi a qualsiasi età.
Il disturbo è caratterizzato dal limitare l’assunzione di determinati cibi. Le persone si rifiutano di mangiare determinati alimenti o cibi di certi colori, consistenza o odore; questo è un comportamento spesso tipico dei bambini.
I pazienti non si nutrono adeguatamente perché perdono interesse nel mangiare o perché temono che il mangiare possa portare a conseguenze dannose come soffocamento o vomito, il disturbo non include un immagine distorta del proprio corpo.
La causa del disturbo è sconosciuta, ma può avere componenti genetiche e/o psicosociali, tra cui trauma, ansia, autismo e disabilità dello sviluppo.

– ANORESSIA NERVOSA
Le persone affette sono alla ricerca inesorabile della magrezza, hanno una paura patologica dell’obesità e un’immagine distorta del loro corpo.
L’anoressia nervosa insorge prevalentemente in ragazze e in giovani donne, durante l’adolescenza e raramente dopo i 40 anni; ma anche gli uomini ne sono affetti.
Esistono due tipi di anoressia nervosa:
Tipo restrittivo: i pazienti limitano l’assunzione di cibo, ma solitamente non mettono in atto abbuffate o condotte di eliminazione; alcuni pazienti fanno attività fisica in maniera eccessiva.
Tipo con abbuffate/condotte di eliminazione: questi pazienti si abbuffano regolarmente per poi provocarsi il vomito e/o abusare di lassativi, diuretici o clisteri.
La diagnosi è clinica, tra i trattamenti si prevede la psicoterapia. Il coinvolgimento della famiglia è fondamentale per la cura dei pazienti più giovani.

BULIMIA NERVOSA
La bulimia nervosa è caratterizzata da episodi di abbuffate seguiti da una qualche forma di condotta di compensazione inappropriata, quali purghe, vomito autoindotto, lassativi o abuso di diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
Le persone sono costantemente ed eccessivamente preoccupati della propria forma fisica e del peso corporeo, i soggetti hanno un peso normale o sono sovrappeso.
Gli episodi si verificano, in media, almeno 1 volta/settimana per 3 mesi.
La diagnosi si basa sull’anamnesi e sull’esame clinico.
Il trattamento è costituito da terapia psicologica e antidepressivi.

– DISTURBO DA BINGE-EATING
Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, con una sensazione di perdita di controllo. 
Durante un episodio di abbuffata, avviene un consumo di una quantità di cibo più grande rispetto a quanto la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Durante e dopo un’abbuffata, le persone si sentono come se avessero perso il controllo.
Non è seguito da comportamenti compensatori inadeguati, come il vomito autoindotto o l’abuso di lassativi, esercizio fisico eccessivo e/o digiuno..
La diagnosi è clinica. Il trattamento prevede sedute di psicoterapia e/o utilizzo di farmaci.
Il disturbo si manifesta più comunemente tra le persone con sovrappeso o obesità, ha una prevalenza più maschile e un età media di insorgenza intorno ai 20 anni.
Il disturbo, di solito, scaturisce da una forte depressione o una preoccupazione eccessiva per il proprio coro o peso.

La Psicoterapia Strategica e i DCA
Gli approcci che trattano i disturbi alimentari sono numerosi, l’obiettivo è all’acquisizione, da parte del paziente, di una corretta ed equilibrata alimentazione, e nei casi di anoressia, principalmente al recupero del peso.
La Psicoterapia a orientamento strategico lavora sulle tentate soluzione messe a punto dal paziente che mantengono in vita il problema e lo peggiorano nel corso del tempo.
Il terapeuta istaura una relazione con il soggetto, comunica in maniera efficace e ristrutturante, insieme al cliente si co-costruiscono obiettivi e si creano prescrizioni efficaci personalizzate. 
Si lavora per offrire manovre di sblocco apposite per sciogliere questi disturbi e riportare la persona a sperimentare un alimentazione sana, si lavora sul qui e ora.
L’intervento strategico mira al ripristino di una alimentazione corretta ma anche a modificare l’omeostasi prodotta dal sintomo che mantiene in vita il problema creando nuovi equilibri più funzionali all’interno del paziente e nelle relazioni con se stesso e gli altri.

Le star che hanno sofferto di DCA:
Lady Gaga 
Angelina Jolie
Zayn Malik

Articolo a cura di Carmen Fortino
Psicologa, Psicodiagnosta, Psicosessuologa, Criminologa,
Psicoterapeuta in formazione.

Bibliografia
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5. Arlington, VA. (Tr. it.: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014)