
Dieci anni fa Papa Francesco, nella lettera enciclica Laudato si’ (LS), ha rivolto un appello urgente a tutti i cristiani e agli uomini e le donne di buona volontà a prendersi cura della Casa Comune
minacciata dalla crisi socio-ecologica.
Otto anni dopo, nell’esortazione apostolica Laudate Deum (LD) ha ribadito: «con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta
sgretolando e, forse, si sta avvicinando a un punto di rottura» (LD 2).
In questo anno giubilare 2025, nell’ anniversario dei 10 anni della LS e degli 800 anni del Cantico delle Creature di San Francesco, la Conferenza Episcopale Campana (CEC) ha recepito questo
incalzante appello inviando noi Pellegrini di Speranza ad attraversare le terre della nostra regione
invase da rifiuti di ogni tipo e seriamente minacciata nella vita stessa. Con il preciso mandato del
vescovo presidente Antonio Di Donna, nel santuario Mariano di Pompei, venerdì’ 16 maggio:
Andate, guardate, ascoltate e testimoniate!
Andate e guardate Abbiamo attraversato dodici Diocesi della Campania in 9 tappe, camminando e contemplando le
meraviglie del creato: la campagna nolano-acerrana, il campo Laudato Si di Caserta, i golfi di Napoli, Castellamare di Stabia e Pozzuoli, le oasi dei Variconi e delle Soglitelle tra Castel Volturno
e Villa Literno, i monti di Roccamonfina. Soprattutto la gente, i giovani e i bambini, che rappresentano la nostra grande Speranza!
Allo stesso tempo, abbiamo anche aperto gli occhi sulle ferite di questi territori, sui drammatici ed enormi scempi socio-ecologici, che continuano ad arrecare danni irreparabili alle persone e agli
ecosistemi: l’inquinamento del fiume Sarno, dei Regi Lagni e di molte falde acquifere,
innumerevoli discariche alcune abbandonate, l’inceneritore di Acerra, cave e montagne sventrate,
fuochi, veleni sommersi, fogne e spazzatura a cielo aperto.
Ascoltate e testimoniate
Abbiamo ascoltato la voce e la denuncia delle vittime degli scempi, dei bambini e dei giovani delle scuole, di attivisti, medici, pediatri, avvocati, insegnanti e istituzioni, che si danno da fare da una
vita per invertire la rotta. Abbiamo incontrato le equipe diocesane della Pastorale del lavoro e della Custodia del Creato, associazioni, scuole e comunità che resistono e che incarnano la speranza. Ma
anche il silenzio indifferente e a tratti omertoso di “uomini e donne per bene” che hanno scelto di voltare la faccia di fronte a quello che si stava compiendo.
Abbiamo percepito, innanzitutto, la gravità dei danni ambientali irreversibili arrecati all’acqua, al
sottosuolo, alla terra, all’aria. Ma anche l’inquietudine, il dolore, la richiesta di aiuto, l’indifferenza,
la disaffezione, la rassegnazione, la sfiducia nelle istituzioni talvolta colluse e corrotte.
Il grido della terra, dei migranti, dei poveri e delle vittime morte o malate di varie malattie causate dall’ambiente inquinato ci spinge, pertanto, a testimoniare l’urgenza del cambiamento. Abbiamo
imparato che la vera conversione ecologica nasce dal cuore. È uno sguardo nuovo sulla realtà, un modo sobrio e giusto di abitare il mondo. È scegliere il necessario, preferire relazioni autentiche al
consumo, dare valore al tempo, alla semplicità, alla solidarietà. Abbiamo riscoperto che prendersi cura della Casa Comune è un atto politico, non partitico; significa scegliere da che parte stare! È
cittadinanza attiva che si traduce in scelte consapevoli, in partecipazione alla vita civile, in comunità che decidono di mettersi in gioco. Tutto questo lo abbiamo messo nelle nostre preghiere quotidiane,
che ci hanno accompagnato durante il percorso, a piedi e in furgone, nelle varie diocesi che
abbiamo attraversato. È dire anche “noi ci siamo”, quando si parla di ambiente, salute, giustizia
sociale ed economica. E allora: ci impegniamo
a riprendere in mano e nel cuore la LS per meditarla, attualizzarla e praticarla;
ad assumere nuovi stili di vita, di relazioni, di produzione e consumo all’insegna della
sobrietà, della sostenibilità, della giustizia socio-ambientale e della solidarietà;
a proporre itinerari di spiritualità ecologica integrale, che faccia della preghiera una
dimensione importante nello stile, incarnandosi nella storia dell’oggi;
a raccontare storie di persone e comunità, che si danno da fare per rigenerare i nostri
territori dando voce in primis ai giovani, ai poveri e alle vittime;
a riprendere, insieme con le varie realtà dei nostri territori, uno spirito di cittadinanza
attiva, socio-ambientale, politica per il bene della nostra Casa Comune;
a formare una rete territoriale, con realtà di varie estrazioni sensibili ai temi socio-
ambientali, per riflettere insieme e coordinare iniziative comuni;
a collaborare fianco a fianco con le Istituzioni, confrontandoci su temi e proposte
concrete, vigilando sul bene comune delle nostre terre e accogliendo, presso le nostre sedi,
riunioni, incontri informativi o di co-progettazione.
Proponiamo ai Vescovi:
una denuncia profetica e sistematica degli scempi ambientali, della collusione,
dell’omertà, della corruzione;
la creazione di un servizio di Custodia del Creato distinto da quello della pastorale del
lavoro per ogni Diocesi;
l’assunzione del Pellegrinaggio come stile di Chiesa missionaria, di frontiera, “in
uscita”, in ascolto, sinodale, “ospedale da campo” che lega Parola e Vita, con le sue ricchezze, contrasti e sfide;
una continuità di riflessione e coinvolgimento nella progettazione delle prossime edizioni del Pellegrinaggio nei prossimi anni, che vediamo come importanti, per raggiungere
significativi obiettivi comuni;
la costituzione di un Osservatorio permanente interdiocesano di riflessione, studio, proposte e azioni sulle tematiche socio-ambientali, aperto al dialogo con le istituzioni e con la società civile;
una maggiore cura nella formazione dei seminaristi, del clero e degli operatori pastorali sulle tematiche socio-ambientali e sui documenti magisteriali (LS, LD e FT);
l’inserimento delle tematiche ambientali nella predicazione, nella catechesi ordinaria e
nella preparazione ai sacramenti.
Alle Istituzioni:
la promozione di politiche giuste e lungimiranti per la cura della Casa Comune;
un dialogo costante con i territori e i loro abitanti, attraverso la Co-progettazione con tutti i portatori di interesse;
l’attuazione nell’immediato di tutto quanto richiesto dalla sentenza CEDU (previsione di un approccio strategico complessivo e coordinato, di un meccanismo indipendente di
monitoraggio e di una piattaforma informativa, comprensibile e accessibile al pubblico, con tutte le informazioni rilevanti);
la Co-programmazione degli interventi previsti dal D.L. 14 marzo 2025: nomina commissario unico anche per la “terra dei fuochi”;
l’utilizzo di conferenze di servizi preliminari per semplificare e accelerare i processi decisionali;
il rafforzamento del Sistema sanitario regionale per questa emergenza;
il rafforzamento dei controlli, del biomonitoraggio Ambientale e Sanitario, del
controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine, le indagini penali e procedimenti
giudiziari, le misure relative alla gestione del ciclo dei rifiuti.
“Possa la nostra epoca essere ricordata per il risveglio di una nuova riverenza per la vita, per la risolutezza nel raggiungere la sostenibilità, per l’accelerazione della lotta per la giustizia e la pace,
e per la gioiosa celebrazione della vita” (LS 207)
Che il Signore della Vita ci pervada della Speranza e del Coraggio per essere Testimoni del Risorto!
Napoli, 31 maggio 2025 I pellegrini di Speranza