Oggi è stata presentata alla stampa, alla presenza del Ministro Sangiuliano, ma apre a tutti da mercoledì 6 marzo apre il museo Libero d’Orsi di Castellammare di Stabia. Uno spazio di e per l’arte antica dell’ager stabiano rinnovato come il contenitore e contenuto. Da una parte la Reggia di Quisisana (museo del territorio dal 2020) è stata restaurata, dentro e fuori e vede più spazi dedicati all’esposizione di oggetti provenienti dal territorio stabiese. Dall’altra i reperti esposti aumentano: oltre 500 tra dipinti murali, arredi marmorei, suppellettili in ceramica e bronzo raccontano in vario modo la storia di questo territorio . Soprattutto sono insieme per la prima volta gli apparati decorativi delle ville marittime rinvenute sulla collina di Varano durante gli scavi di età borbonica con quelli scoperti da Libero D’Orsi a partire dal 1950. Quindi anche i reperti stabiesi che eravamo abituati a vedere al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ma che provengono all’antica Stabiae, grazie a un prestito triennale li ritroveremo, a rotazione in questo museo stabiese.
Altra interessate novità riguarda l’avanzamento del museo verso una dimensione 2.0 che preve l’uso di tecnologie e di percorsi e dispositivi multimediali. I dispositivi sono 6 e, grazie alle modalità immersive e partecipative, racconteranno la storia dell’ager stabiano e dei suoi protagonisti come Libero d’Orsi, il preside che negli anni ’50 ha voluto scavare la città antica. Sono visitabili anche i depositi, anche con supporto multimediale.
All’inaugurazione del nuovo percorso museale assieme al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, sono intervenuti il Direttore Generale dei Musei, Massimo Osanna, il Prefetto Capo della Commissione Straordinaria di Castellammare di Stabia, Raffaele Cannizzaro, il Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, la Direttrice del Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi, Maria Rispoli, il
Prof. Carlo Rescigno dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’.
Nell’occasione è stato anche presentato dal Comandante del NCTP, Cap. Massimiliano Croce il recupero di circa 125 reperti archeologici di produzione campana, frutto di una complessa attività ispettiva condotta dal Nucleo TPC di Napoli, con la collaborazione dell’ Arma Territoriale di Torre Annunziata e in sinergia con il Parco archeologico di Pompei – Area Tutela, nei confronti di un collezionista privato della provincia di Salerno. I reperti saranno tutelati e valorizzati nel contesto del rinnovato Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi.
“Tassello fondamentale dell’operazione strategica di valorizzazione di questa area, all’interno del progetto della Grande Pompei,
ovvero quell’immenso parco della storia diffuso, entro cui insistono le aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Stabia, Oplontis, Boscoreale e tutto il territorio circostante. Il nuovo Museo di Stabia sarà una delle perle di questo progetto che testimonia, ancora una volta, la centralità che la Campania ha per l’archeologia mondiale e la nostra scelta di continuare ad investire su queste meravigliose ricchezze del patrimonio culturale della Nazione. – dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Su Castellammare c’è anche un finanziamento del Ministero pari a 4mln di euro per il restauro e la rifunzionalizzazione del Convento di San Francesco, alle spalle del Museo Diocesano. Il progetto esecutivo è in consegna. Entro l’estate avvieremo i lavori”
“Visitare il Museo Archeologico di Stabia– dichiara il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna – significa non soltanto comprendere la vita e la cultura del passato, ma anche proiettarsi verso il futuro: qui, infatti, si intende costruire un modello virtuoso di dialogo con il territorio, una buona pratica basata sulla sinergia interistituzionale e sulla ricerca scientifica sperimentale. L’istituto, che riapre al pubblico con un nuovo allestimento arricchito nella compagine di reperti esposti e nella metodologia di comunicazione didattica, è un invito alla scoperta della nostra storia: anche l’accordo di valorizzazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha permesso di proporre ai visitatori un viaggio straordinario tra manufatti appena sottoposti a un’attenta campagna di restauro”
“Il Museo Archeologico di Stabia è molto più di un museo di opere archeologiche di pregio, per quantità e qualità che evidenziano il valore storico e culturale del territorio stabiano – sottolinea il Direttore Gabriel Zuchtriegel – ma un vero e proprio polo culturale e centro di ricerca di richiamo internazionale, in quanto sede di una scuola di formazione per la valorizzazione dei beni culturali dotata di attrezzature per la digitalizzazione e depositi accessibili per la ricerca e lo studio”
L’intervento di ampliamento del Museo è parte di un insieme di progetti per la Reggia e il suo giardino storico ha un importo complessivo di € 7.616.000.