FABIO LIVERANI – La squadra l’ho vista ed è cambiata molto da luglio a gennaio. Non ci daremo molte scadenze a lungo termine. Dobbiamo diventare una squadra con valori, individualmente la Salernitana ha valori importanti, dovremo recuperarli dal punto di vista collettivo. Ho accettato perché, a prescindere dalle percentuali, credo si possa ambire ad avvicinare le squadre che ci sono davanti.

Non è solo una questione di moduli ma deve esserci la percezione del pericolo. Quel pizzico di follia ad andare a riempire l’area di rigore.

In questa squadra e in questa città è stato fatto un miracolo sportivo due anni fa e lo stadio è stato un valore aggiunto. Oggi chiedere noi qualcosa alla gente non è facile. Dobbiamo essere noi a dare. Atteggiamento, voglia, determinazione, fame. Finire la partita stremati, con orgoglio. La gente, se noi diamo qualcosa, ci ricambierà con tantissimo. Sta a noi riportare l’entusiasmo in una piazza che aspetta solo di accendersi.

Quel ruolo può essere fatto anche con caratteristiche differenti e credo che in rosa ci sia qualcuno che può giocare da play. Kastanos è un giocatore che può essere utilizzato in più ruoli perché ha qualità. Ora dovrò capire con la costruzione degli altri giocatori chi può interpretare meglio questo ruolo.

Quando uno subentra in una situazione così, pensare di parlare del futuro è difficile. Una società viene dal terzo allenatore, sono stato scelto per quello che sono adesso e per quello che potrò dare. Non ho mai lavorato per un contratto scritto, se ci saranno le condizioni e la volontà di proseguire lo decideremo in futuro.

Weissman, Dia, Kastanos, Candreva sono giocatori di qualità e devono riempire l’area di rigore. Manolas, Boateng e Fazio ci daranno una grande mano. Dobbiamo essere una squadra equilibrata, che non concede molto ma che prova a vincere le partite.

Venerdì affronteremo l’Inter, non sto qui a parlare quanto forte sia questa squadra ma noi abbiamo poco tempo ed ogni partita deve rappresentare un’opportunità per fare punti.

Lo spogliatoio è sacro per i giocatori, sanno gestirlo. Non cambierò le gerarchie ma chiaramente controllerò ogni situazione. Ma se non ci sono cose su cui intervenire, la gestione del capitano o altro che è stato deciso dalla società, per me va bene.

Insieme a me ci saranno Maurizio Cardarelli e Federico Fabellini, collaboratore tecnico. Per il ruolo di secondo la società mi ha dato disponibilità a cercare qualche vice. Il mio vice poteva essere Simone Pavan ma si è accasato con Iachini. Valuterò con la società anche qualche profilo interno. Ribery? vediamo.