“Spesso sento dire – “Io non ho peli sulla lingua, io sono sempre me stess@!” “A tante persone risulto antipatic@, ma io se non altro sono autentic@!” “Le persone come te mi danno fastidio e te lo dico perché sono sincer@!”.
Queste frasi vengono pronunciate con orgoglio, in quanto oggi il fatto di non riuscire a trattenere i propri meccanismi psicologici viene scambiato per autenticità e sincerità e viene percepito come segno di emancipazione.
Per le persone che non svolgono un lavoro su se stesse, essere autentiche equivale ad essere schiave della meccanicità… e andarne fiere.
Ma cosa significa essere se stessi?
Nell’addormentamento della coscienza equivale allo spiattellare i fastidi della propria personalità in faccia agli altri, senza filtri. E più lo si fa – cioè, più si è meccanici – più ci si sente coraggiosi e liberi.
In verità l’autenticità concerne l’identificazione con sé stessi, la qual cosa richiede anni di lavoro. Ho conosciuto davvero poche persone che possono affermare di “essere se stesse” e ci sono riuscite dopo una serie di sforzi protratti nel tempo. Solo l’auto-osservazione e il ricordo di se stessi permettono di scavare sotto i gusci della personalità e toccare l’essenza.
Donne ed uomini se volete ottenere l’autenticità, lasciate perdere le frasi fatte e permettetevi di scendere in profondità. Buon lavoro.”