Affrontata malissimo dalle precedenti amministrazioni, la patata bollente dell’ampliamento della struttura sanitaria Villa dei Fiori, da sempre proprietà della famiglia Angrisani, passa ora nelle mani dell’amministrazione De Maio. Convocato, fuori stagione, un consiglio comunale per il 9 agosto alle ore 10,00. Un solo punto, obbligato, all’ordine del giorno: le decisioni da prendere sulla richiesta di riqualificazione e ampilamento della struttura, situata su Poggio San Pantaleone, insomma in un posto che poneva e continua a porre interrogativi sull’intervento. Consiglio “obbligato” dal recente pronunciamento del Consiglio di Stato, uno dei tanti passaggi dalla battaglia diventata legale, che ha chiamato l’amministrazione attuale a portare in aula la questione, votando una volta per tutte in un senso o nell’altro. Paolo De Maio nel frattempo non è stato a guardare: fin dal giorno seguente al pronunciamento, ha consultato vari legali. Ora farà il punto della situazione con la maggioranza e poi si andrà in aula (sempre che ad agosto inoltrato vi sia il numero legale). Una vicenda gestita malissimo dal suo precedessore. con delibera che tutti definirono “elettorale”, con una serie di pareri tecnici che hanno lasciato qualche dubbio, con un voto negativo della maggioranza di allora con l’appoggio giudizioso della Lanzetta nella precedente consigliatura. Villa dei Fiori manco è stata a guardare: bombardamento di comunicati, fiaccolate, manifesti, ragioni imprenditoriali e in parte politiche passate per la dichiarazione di messa a rischio di posti di lavoro senza l’ampliamento che costituisce la “ratio” nuova prevista per strutture del genere dalla Regione, che a più riprese ha affermato che occorreva portare in consiglio la faccenda se si riteneva di interesse pubblico (malgrado sia privata la struttura. anche se oggettivamente una funzione pubblica la ricopre). Un guazzabuglio vero e proprio, con la colpevole posizione di personaggi che hanno rivestito ruoli notevoli nella precedente amministrazione. Ad oggi, l’interrogativo resta il seguente: si può ampliare in quella zona ? E ancora: l’ampliamento è invasivo o no ? E’ vero ci sono dichiarazioni e pareri. Però, di questi tempi, ogni amministratore deve pararsi, non c’è bisogno di aggiungere cosa, prima di votare qualcosa di potenzialmente pericoloso.
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