
Davanti alle gravi manifestazioni contro il governo brasiliano e le istituzioni di garanzia come la Corte suprema, la nostra associazione esprime, come sempre, in primo luogo solidarietà al popolo brasiliano e ai popoli dell’America centrale e meridionale che, da troppi anni ormai, vivono giorno per giorno il condizionamento straniero e nordamericano delle loro politiche e vicende nazionali. L’evocazione dello schema del classico golpe militare, con il presidente uscente autoesiliato in Florida e pronto a essere acclamato come nuovo salvatore della Patria davanti ai disordini che gli agenti provocatori stanno creando ad arte a Brasilia (e già pochi mesi fa a San Paolo), aggiunge altra preoccupazione a quella politica e sociale per il condizionamento delle politiche e delle dinamiche nazionali democratiche e progressiste che hanno vinto le competizioni elettorali presidenziali e statali. Mai come oggi i problemi che il governo Lula deve affrontare sono quelle che il Brasile intero deve affrontare, e assieme al Brasile gli Stati dell’America centrale e meridionale che rischiano di tornare terreno di conquista per altri interessi globali. Quello che spaventa, infatti, nelle manifestazioni in corso a Brasilia guidate da sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro (e garantite da contractors militari anche italiani), non è la pesante opposizione politica che sfocia nella minaccia del golpe, per quanto grave essa sia, ma il tentativo di influenzare e ricattare l’attività di un governo democraticamente eletto, per renderlo subalterno agli interessi di altri Stati e altri Gruppi internazionali, economici e politici, come già in passato successe ad esempio in Cile nel 1973, o in Germania nel 1933. Il fascismo e il nazismo oggi non sono più la “soluzione finale”, ma la vera “soluzione iniziale”, il compromesso storico al contrario per impedire il consolidamento delle democrazie d’ispirazione sociale e progressista, basate su una visione solidarista dei diritti umani e delle conquiste dei lavoratori, e su una visione moderna e matura del rapporto tra eguaglianza e libertà, tra individuo e ambiente, tra identità personali e aspirazioni collettive, tra radici costituzionali e responsabilità verso il Pianeta!
Il coordinamento di Iusta Mundi:
Prof. James Cavallaro (Yale)
Prof.ssa Alessia J. Magliacane (Parigi)
Prof. Francesco Musumeci (Cava de’ Tirreni)
Prof. Francesco Rubino (Siena)
Prof.ssa Jânia Saldanha (Porto Alegre)
Annalisa Capaldo