
Beh di solito sono le bambine a subire il fascino della regina in quanto tale e in modo quasi fiabesco, perché ogni bambina deve e vuole sentirsi una regina, come ogni donna dopotutto, indipendentemente dalla ricchezza che c’è o non c’è, perché ci vuole una regina fra di noi nella vita e perciò ne cerchiamo una. Tuttavia non voglio addentrarmi in queste questioni affettive, ma esse sono collegate a The Queen.
Voglio parlare del mio rapporto con la regina Elisabetta all’epoca in cui ero bambino. In effetti sono sempre stato attratto da lei, mi trasmetteva un senso di sicurezza, un punto fermo nella tradizione non legato al comando, al potere, no… tutt’altro. Non vi nascondo che sono stato sempre un tipo instabile e in cerca di sicurezze, quasi sempre solo, pochi amici, molto tempo a pensare, allegro quel poco tempo che basta per ridiventare ‘uno in cerca’, e non ho ancora capito di cosa. Tuttavia vedere The Queen al Tg la sera mi conciliava sempre un animo tranquillo per la notte. Per me era una mamma, beh una grande mamma. Simboleggiava l’accoglienza della mamma, ma anche “l’autorità buona” della mamma.
Beh a quel tempo io non capivo niente di politica e per la verità neanche adesso… ma per me Elisabeth non era una figura politica era una icona in bianco e nero che la sera usciva al Tg e mi rinforzava, e mi dava la buona sera: mettiti in pace Vincenzo che ci sono io come punto fermo, è così sia e mi lasciava il desiderio è la sicurezza che l’avrei rivista ancora e avrei ancora provato quei sentimenti buoni che lei trasmetteva. Il potere non per il potere, anzi il potere per niente, perché forse il vero potere non è quello imposto dall’alto, ma quello che nasce dal basso e porta al rispetto. Il senso di stato, di nazione, il senso di governo non ancorato a battaglie politiche, ma il governo come segno di conduzione dello stato svincolato dalle fazioni politiche, e lo stato come punto fermo della società che trova nella famiglia la sua base e nella mamma il suo fondamento. Poca cosa noi uomini siamo in questo circolo, ma non perché siamo mammoni o eterni bambini, no, troppo facile spiegarla così. Perché poi è la famiglia di quando siamo piccoli che vogliamo ritrovare sempre nella vita. Quando eravamo ingenui e non smaliziati, privi di questioni di interesse economico e ricchi di timidezza e arrossamenti delle guance, di cose insignificanti che invece erano le più importanti. E la regina aveva sorella, dei figli, marito e discendenza che seppur nell’estrema ricchezza subivano le stesse tempeste di noi gente comune, ovviamente stavano molto ma molto più comodi. La forza della Regina Elisabetta è stata propio quella di essere distantemente rappresentativa di tutto questo che avrebbe dovuto “essere”, e non è vero che lei non ci ha voluto lasciare per 70 anni di regno, ma è il mondo che non l’ha voluto far partire, è il mondo che l’ha fatta rimanere al suo posto per tanto tempo, perché una mamma lo merita sempre di restare nel cuore dei figli e una regina come lei meritava assolutamente di restare a capo dei suoi sudditi per guidarli prima e lo farà anche dopo la sua morte. Mi ricordo che alla fine del tg da piccolo avevo sempre voglia di rivederla e l’ho rivista con piacere ogni volta che è capitato. La dignità di essere Queen Elisabeth farà parte dei basic feelings di tanti come me, con immenso piacere di rivederla, ricordarla e amarla.
