Il Comune di Sarno ottiene, con sentenza del Tar di Napoli, l’annullamento degli atti degli uffici della Regione Campania che non avevano tenuto conto della Delibera della Provincia di Salerno e quella del Consiglio Comunale di Sarno che avevano dichiarato zona satura il Comune di Sarno, vietando la collocazione di altre imprese che producono rifiuti.
Il Comune di Sarno aveva impugnato gli atti regionali, in particolare l’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto di realizzazione di un “Impianto di messa in riserva e recupero R13 R12 R3 di rifiuti speciali non pericolosi”, e la Provincia di Salerno, successivamente, aveva aderito all’azione proposta dal Comune. Stessa posizione aveva assunto il comune di Battipaglia.
Il Tar di Napoli ha sottolineato il ruolo fondamentale della Provincia di Salerno, nella autorizzazione di altre imprese, ma anche del Comune, che ha agito come rappresentante della comunità dei cittadini insediati sul proprio territorio, in quanto ente esponenziale della relativa comunità, e con il ricorso ha fatto valere il pregiudizio ambientale derivante dalla collocazione di un altro impianto di rifiuti.
La decisione del Tar si basa anche sul fatto che il Comune di Sarno aveva trasmesso alla Regione, oltre alle delibere, anche lo studio commissionato all’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del C.N.R. ma non erano stati assolutamente valorizzati dalla Regione, che si era solo limitata a prendere atto del loro deposito, senza valutarne il contenuto.
Ricordiamo che l’atto di indirizzo con il quale si chiedeva alla Provincia di Salerno di dichiarare la Città di Sarno zona satura, come aveva fatto anche la Città di Battipaglia, proposta dal Sindaco e dagli Assessori Eutilia Viscardi e Roberto Robustelli, fu votata dal Consiglio Comunale all’unanimità, dopo ore di discussione.