Era diventato l’incubo di minori e persone con disabilità fisiche e mentali. Un vero e proprio orco che si presentava attraverso i social network come un amico in grado di loro conforto.

Ma altri non era che un pedofilo, un malato mentale che aveva approfittato della sudditanza delle sue vittime. I familiari di una delle quali nei mesi scorsi si è rivolto ai carabinieri di Pozzuoli per sporgere denuncia. I militari al termine di una indagine della Procura di Napoli  ha dato esecuzione
all’ordinanza di applicazione di misura di custodia cautelare in carcere – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su proposta della locale Procura della Repubblica- Sez IV – nei confronti di C.C. indagato per reati di pedopornografia minorile, estorsione, revenge porn.

L’attività investigativa, condotta dall’Arma dei Carabinieri, ha permesso di acquisire gravi indizi di reità nei confronti di C.C., tali da far ritenere che egli, utilizzando i social networks, stringesse rapporti con le sue vittime – una delle quali minore all’epoca dei fatti ed altre con fragilità fisiche o cognitive – per poi indurle ad autoprodurre ed inviargli foto e video dal contenuto pornografico, minacciandone successivamente la diffusione ove non gli fossero state versate somme di denaro.

L’attività investigativa, condotta dall’Arma dei Carabinieri, ha permesso di acquisire gravi indizi di reità nei confronti di C.C., tali da far ritenere che egli, utilizzando i social networks, stringesse rapporti con le sue vittime – una delle quali minore all’epoca dei fatti ed altre con fragilità fisiche o cognitive – per poi indurle ad autoprodurre ed inviargli foto e video dal contenuto pornografico, minacciandone successivamente la diffusione ove non gli fossero state versate somme di denaro.