Anche in questo tempo sospeso del Coronavirus l’arte prosegue il suo corso. Usando a proprio vantaggio le nuove tecnologie, che in questo momento, è un dato di fatto, avvicinano mondi oltre le chiusure. Se si vuole in alcuni casi questa crisi, più che una sospensione è un’occasione di innovazione e di sperimentazione. Così il museo di Capodimonte di Napoli “inaugura” la mostra Luca Giordano, dalla Natura alla Pittura, certo si tratta di una inaugurazione virtuale, unica cosa possibile in questi tempi, ma non per questo meno interessante. Sul sito web del museo (www.museocapodimonte.
Si comincia domenica 5 aprile con un testo del curatore Stefano Causa, docente di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Presenta Luca Giordano, il più grande pittore napoletano del ‘6oo “che reinventa il barocco romano in una versione aggressiva e come scatenata: Rubens, Cortona e Bernini stanno sempre alle spalle. Ma si capisce che per saltar meglio ha preso la rincorsa lunga scegliendosi, tra i maestri, Tiziano e Veronese”.
Lunedì 6 aprile sarà la volta del direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger: il suo testo sarà accompagnato da un video di Carmine Romano, responsabile del progetto di digitalizzazione che svelerà le opere più significative che saranno esposte in mostra, con l’allestimento dell’architetto Roberto Cremascoli.
Martedì 7 aprile la co-curatrice dell’esposizione Patrizia Piscitello e Alessandra Rullo, storiche dell’arte del Museo e Real Bosco di Capodimonte, percorreranno il viaggio storico delle tele di Luca Giordano dalle Chiese di Napoli al Museo e Real Bosco di Capodimonte, un cammino lungo secoli segnato da eventi bellici, cambi dinastici e disastri naturali.
L’inaugurazione virtuale sul sito web sarà poi rilanciata sul canale Youtube e su tutti gli account social del Museo.