In tempo di Coronavirus l’attenzione alla cura personale, all’igiene dei posti pubblici, degli uffici, delle scuole, delle università dovrebbe essere alta. In realtà dovrebbe essere prassi anche in tempo di assenza di virus conclamati. Le scuole riaprono, là dove non ci sono casi accertati (una insegnante che lavora a Torre del Greco ad esempio), ma non siamo mai sicuri a proposito di luoghi adeguatamente puliti. In effetti, non si sa perché, alcuni posti se pure chiusi ufficialmente per pulizie, non sembrano poi esser stati puliti. Sarebbe questo un tema da approfondire. Sempre però.
Unica novità viene da Pompei Scavi dove per cautela vengono chiusi alcuni edifici con spazi più piccoli come il Lupanare, le terme di Giulia Felice, la sezione femminile delle terme stabiane. Un’azione che, visto l’evidente riduzione di numero di visitatori, rende ancora più solitario e surreale lo spazio senza tempo dell’antica città. Cautele che salvano dal contagio?
Pochi anche nei musei i turisti. E all’ingresso del MANN si sente aria di panico con i guanti per tutti gli operatori. Cautela e paura, che, però, sono in netto contrasto con i contemporanei eventi sovraffollati come, ad esempio, la presentazione doppia, dello scorso venerdì, della sezione preistoria e protostoria e l’anticipazione della mostra “Moebius. Alla ricerca del tempo”, che partirà il 30 aprile.
Dunque da una parte azioni che sembrano allarmismo e altre che possono sembrare incoscienti. Ma il punto è proprio qui. Tutte parole, le decisioni restano a chi è alla guida delle varie realtà e poi ad ognuno di noi nel nostro piccolo. Aristotelicamente sembra giusto cercare e attingere alla φρόνησις , saggezza, buon senso che dovrebbe ispirare i nostri passi. Rendere alta la cura del nostro benessere e di quello di chi ci è attorno. E essere saggi e consapevoli per i nostri gesti. Senza allarmismo ma senza egoismo. Questo virus è certo l’occasione per ripensare al ruolo che ognuno ha verso l’altro, di che voglia dire coscienza etica e essere in relazione con gli altri.