Stasera alle 18.30 lo scrittore trentino trentaduenne Riccardo Bertoldi firmerà le copie del suo ultimo romanzo alla Mondadori di Nocera Inferiore. “Punto e a cuore” è la sua quinta opera edita da Rizzoli ed è autore dei romanzi best-seller: “Resti?” (2019), “Abbiamo un bacio in sospeso (io e te)” (2020), “Scrivimi (magari ti amo ancora)” (2021) e “Mi prometto il mare. Ricomincio da me!” (2022). «In questo romanzo racconto la storia d’amore tra Giulia e Riccardo ed è molto particolare, perché si basa su uno sliding doors – spiega Bertoldi –. Il libro ha una doppia copertina fronte-retro e inizia e finisce con la frase “Mi manchi, ti va un caffè?”. Sul fronte racconto di Giulia, che accetta di prendere quel caffè, mentre sul retro, dove la copertina è al contrario, racconto cosa succederebbe se Giulia non dovesse accettare. La due storie, poi, si uniscono al centro». Riccardo e Giulia si sono lasciati da ormai tre mesi, ma chissà se la loro storia è finita davvero. Rispondere di sì al messaggio di Riccardo per lei significa scegliere il cuore, ma dovrebbe rinunciare ai suoi sogni. «In entrambi i casi non è mai un punto e a capo, ma un punto e a cuore. Perché punto e a cure vuol dire prendersi lo spazio di un respiro e scegliere la versione di te stessa, che ami di più – continua Riccardo –. Ho deciso di strutturare così la storia, perché spesso ci troviamo davanti decisioni simili e ci chiediamo “cosa sarebbe successo se”. È successo anche a me, mi sono trovato difronte alla stessa decisione di Giulia, anche se non sono io il Riccardo della storia. Gli ho dato questo nome, perché ne volevo uno che non avessi mai utilizzato, neanche con personaggi secondari». Bertoldi con il suo primo romanzo, “Resti?”, pubblicato nel 2019, ha raggiunto il grande pubblico e da tre anni è uno scrittore professionista. Dopo la laurea in lettere e un master in editoria, si è trasferito a Trento per lavorare in una piccola casa editrice, con cui ha pubblicato un piccolo romanzo. Da lì è riuscito a raggiungere la grande distribuzione, grazie a Rizzoli. «Diventare uno scrittore professionista è sempre stato il mio sogno, però, sapevo della grande difficoltà, motivo per cui ho lavorato nell’editoria – spiega Bertoldi –. Non immaginavo un successo tale per cui potessi addirittura vivere di scrittura. Per chi vuole entrare in questo mondo, consiglio di non demordere».
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