Tutte e quattro hanno dato vita alla coalizione elettorale per le amministrative pompeiane di fine settembre a cui dovrebbero partecipare 8 liste elettorali create dalla stessa coalizione nascente con “intento di affrontare con forza e determinazione i tanti problemi che la città vive, ormai da troppo tempo”.

La strategia è, sempre secondo lo stesso documento elettorale, di mettersi  “Insieme” per scelte politiche che non dovranno essere  frutto  degli interessi di  singoli  individui “come  accadeva  per  le  vecchie  logiche  dove  si  è sempre dileguata la disonestà col raggiro facile, i sotterfugi e la tattica sporca invece di un confronto ampio e trasparente  per il bene di  Pompei”.

Fin qui il documento di Alternativa  Pompeiana che alla fine ribadisce più o meno gli stessi concetti annunciati con la creazione del cosiddetto Fronte Comune. Il motivo  principale, però, a leggere bene il documento, è quello di “segnare il territorio” nei confronti degli scissionisti “Calabrese” che pare abbiano intenzione di formare una lista (radicata sullo stesso territorio di Messigno) ma aderente al polo concorrente. Quello che ha acclamato Lo Sapio, candidato a sindaco, per intenderci. “Siamo  da  anni  impegnati  sul  territorio  pompeiano  e  da  sempre  abbiamo  il  nostro  quartier generale a Messigno, dove affondiamo le nostre radici”.

Spiega Lello De Gennaro parlando del ”percorso politico partecipato  e  condiviso per il rinnovamento di Pompei” prescelto dal suo Gruppo nell’adesione al “fronte comune” che dovrebbe essere alternativo alla lista civica che starebbero preparando i “Calabrese”.