Parole forti nell’intervento, al termine della messa al Corpo di Cristo, da parte del primo cittadino Raffaele Maria De Prisco, quando ha ricordato l’eroico sacrificio dell’allora 33enne comandante dei carabinieri Marco Pittoni, ucciso alle Poste centrali della città nel corso di un tentativo di rapina (non rispose al fuoco per non compromettere le vite di impieganti e gente normale. “Poco fa abbiamo ascoltato da Don Flaviano la lettera che scrisse per te 13 anni fa, sugli eventi di quel drammatico 6 giugno, una bambina. Adesso che cittadina è diventata quella bambina ? Marco siamo ancora degni del tuo sacrifico ? Me lo chiedo quando sono costretto a chiamare i carabinieri per le code davanti agli uffici postali o per sollecitazioni derivanti da lamentele per mancato rispetto dinanzi ai bar delle norme covid. I carabinieri hanno un’altra funzione, più nobile e più alta, spetta a noi fare i cittadini perbene, sapendo che tutti i componenti dell’arma sono a lavoro per garantire la legalità e la sicurezza ad ogni ora del giorno”,