
Nulla da fare, alla fine è successo. Il derby del girone G, Scafatese – Nocerina, le due assolute candidate alla conquista del titolo, si giocherà allo Stadio Comunale “Santa Maria La Carità”, a 5 km da Scafati, 15 km da Nocera. Delusione, per i tifosi canarini che sognavano l’esordio tra le mura amiche del Comunale “Giovanni Vitiello”. Timore, per i tifosi molossi, ai quali potrebbe essere vietata la trasferta per questioni logistiche della struttura designata.
Le polemiche che hanno accompagnato i lavori allo stadio di Scafati, hanno trovato, poi, concretizzazione. Non si è riusciti nei tempi a garantire il completamento. L’assessore di competenza, Giovanni Di Palma, proprio tramite la nostra redazione, si è esposto non poco con proclami e promesse. Tra cui quello che ha richiamato ai tristi tempi del Covid – “Ce la faremo!” – Così non è stato.
Eppure, il Di Palma, ci tiene a fare chiarezza sullo sviluppo degli eventi, e di questo gliene va dato atto. Ecco uno dei motivi che hanno portato a tale situazione – “Il primo, è dovuto al fatto che la Prefettura chiedeva alla società, già 10 giorni fa, quale fosse la sede del match, ma nessuno di noi, compreso la società, avrebbe potuto assumersi la responsabilità di dire a Scafati. Poiché, in caso di rallentamento, anche burocratico, c’era il rischio della perdita a tavolino. In tempi brevi, non avremmo potuto specificare diversa sede” –
Un altro motivo è quello che riguarda l’andamento dei lavori e quel dinosauro della macchina burocratica, che a questo punto coinvolge anche la Lega – “Siamo in attesa del sopralluogo della Lnd, che si deve fare prima di procedere con l’istallazione del manto erboso. Richiesta regolarmente eseguita la scorsa settimana e che dovrebbe arrivare proprio in questi giorni” –
Ma Di Palma, nonostante il suo ottimismo non sia bastato, ha comunque vigore e difendersi dall’aria cupa che si respira sull’argomento e le contestazioni ricevute da avversari politici e semplici tifosi/cittadini – “Detto ciò, voglio ricordare a chi scrive spesso e volentieri, di non mischiare il calcio con la politica. Inoltre, un po’ di tempo fa, ad esempio due anni fa, prima dell’insediamento di questa amministrazione, quello stadio era omologato per 200 persone con un settore ospite chiuso e tenuto in modo pietoso Eppure, all’epoca non vedevo tutti questi post su Facebook. Probabilmente tifavano qualche altra squadra, ora ci fa piacere che sono diventati tutti tifosi della Scafatese. Non si può creare un allarmismo sui social per una gara che si gioca fuori casa dopo che in due anni spendiamo circa 1 milione di euro per quella struttura” –





