
Sabato sera ci siamo scambiati in chat gli auguri con Gennaro D’Acunzi e come lui potrà testimoniare abbiamo parlato esclusivamente di calcio. Quindi è fuori da questo articolo la sua persona. Però, andando a ritroso sui social, si assiste a un bis inquietante. Nel 2014 un account falso attaccava in maniera che potete giudicare dalla foto copertina di questo articolo l’allora sindaco Giovanni Maria Cuofano. Undici anni dopo, la scena si ripete. Da mesi a questa parte, sempre lo stesso account falso, manovrato stavolte da più persone (a volte con l’Intelligenza Artificiale, altre volte con scritti più o meno veri pur se molto artificiosi e sprovvisti di grammatica), attacca la minoranza consiliare, in particolare la consigliera Carleo, un giorno sì e l’altro pure (con tratti volgari in parecchie circostanze). Va detto che la minoranza attuale, in 5 consiglieri su 6, è stata espressione elettorale dell’ex area Cuofano (senza simboli di partito) col candidato a sindaco Bisogno ma allo stato dell’arte ha pochissimi legami politici, quasi nulli, con l’ex sindaco (uno dei 5, Amato, peraltro era già oppositore di Cuofano). Va aggiunto che dei restanti 4, solo Bisogno e Lamberti erano in maggioranza col sindaco uscente mentre Carleo e Iannone sono al debuto assoluto. Se vogliamo approfondire la storiografia politica, aggiungiamo: nell’attuale maggioranza ci sono tra assessori e consiglieri di oggi almeno tre persone legate alla vecchia amministrazione (due su tre mettono like…) mentre tra le persone che incoraggiano dall’esterno l’accountista falso c’è un ex consigliere comunale di maggioranza, primi 5 anni di Cuofano, vicinissimo al sindaco. Dunque da dove deriva tale sindrome di Calimero ? Possiamo comprendere la gente nova e i subiti sperati guadagnati (chi ha preso pochi voti e fa casino per l’incarichino) ma gli altri ? Ricapitoliamo: gli attacchi, dunque, godono dei like non del sindaco in carica (non si è mai permesso, nel modo più assoluto) ma di persone vicine a lui, persino di assessori o consiglieri di maggioranza. Attacchi che si estendono al mondo dell’informazione (con i like di almeno due iscritti all’ordine dei giornalisti, categoria che contempla tutto e il contrario di tutto), a noi in particolare (abbiamo le spalle larghissime, sorridiamo ai riferimenti ma abbiamo il dovere di mettere in guardia la città da simili nefandezze). L’accountista è sfuggito di male a chi potrebbe fermarlo: ormai parla di Faito, Pasqua mancano ancora le sue opinioni sui conflitti bellici in corso ma presto arriveranno, ne siamo sicuri. A noi, passando alle possibili conseguenze politiche, non interessa chiedere la testa o la poltrona di qualcuno ma soltanto sottolineare che il sindaco Gennaro D’Acunzi, che conosciamo da almeno 30 anni, non ha bisogno di questo genere di aiuti, che anzi si rivelano pesi inutili che mettono in discussione indirettamente l’operato amministrativo suo e di quelli che effettivamente vogliono dare qualcosa di positivo alla causa (m.m.)