
I Carabinieri per la Tutela del Lavoro, nella mattinata odierna, nelle province di Salerno, Napoli e Caserta, con il supporto dell’Arma Territoriale, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal GIP della sede, nei confronti di 31 persone gravemente indiziate di associazione per delinquere dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio.
36 Arresti
Contestualmente la Guardia di Finanza di Salerno ha dato esecuzione al medesimo provvedimento cautelare personale nei confronti di 5 dei 36 indagati nonché, unitamente ai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, ad un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro ritenute provento dell’attività illecita. Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Salerno, anche all’esito di riunioni di collegamento investigativo con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, hanno disvelato l’esistenza di un’associazione per delinquere in grado di generare un volume di affari illeciti per un ammontare di diversi milioni di euro.
In particolare, il sodalizio avrebbe presentato, in favore di oltre 2.000 cittadini extracomunitari, disposti anche a pagare elevate somme di denaro pur di ottenere un valido titolo di soggiorno in Italia, altrettante richieste fittizie di nullaosta al lavoro nell’ambito dei decreti flussi ed emersione, avvalendosi di aziende compiacenti – o create ad hoc – e di professionisti e intermediari (pubblici e privati).
I fatti
Il regime di illegalità nel quale versavano le citate aziende sarebbe emerso dalle risultanze delle indagini tecniche svolte dai Carabinieri e dall’analisi della documentazione acquisita presso gli Sportelli Unici delle Prefetture di Salerno. Nel corso delle attività investigative sarebbero altresì emersi i ruoli dei soggetti coinvolti nell’ambito dell’organizzazione criminale: cittadini stranieri che avrebbero assunto la veste di intermediari nei confronti di connazionali desiderosi di giungere o permanere nel territorio dello Stato; datori di lavoro compiacenti che, dietro compenso, avrebbero falsamente attestato il possesso dei requisiti previsti per l’inoltro delle domande; vari faccendieri che si sarebbero occupati di reperire e formare la falsa documentazione per il buon esito delle istanze; referenti di patronati che, dietro compenso, nel corso dei cosiddetti click day, avrebbero inoltrato telematicamente le richieste di rilascio di nullaosta al lavoro in favore di cittadini extracomunitari; pubblici ufficiali degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Salerno e Napoli che, in cambio di denaro, avrebbero garantito l’esito favorevole delle istanze e l’emissione dei falsi titoli d’ingresso o di soggiorno; altri soggetti che si sarebbero occupati di riciclare i proventi illeciti raccolti dai cittadini stranieri, spesso a fronte dell’emissione di false fatture di copertura.
In manette ai domiciliari sono finiti Raffaele Nappi di Angri (coinvolto nel blitz del 2024), Michele Mele (Sala Consilina), Claudio Niro (Napoli), Angelo Casillo (Terzigno), Armando Nappi di Battipaglia (coinvolto nel blitz del 2024), Mario Stasi (Capaccio Paestum), Cosimo Greco (di Eboli), Angelo Franco (di Capaccio), Carmine Guarracino (Capaccio), Vincenzo Apicella (Angri), Anna Trippa (Albanella), Luigi Russo (Nocera Superiore), Benedetto Di Martino (di Scafati), Francesco Solimene (di Cava de’ Tirreni), Karanbir Singh, Mohammed Nur, Samsul Alom, Aziz Bahi Kouis, Moamhed Bilger, Noor Alam, Giuseppe Salvati, Nicola Salvati (Poggiomarino), Gerardo Cembalo di Albanella (già raggiunto da misura cautelare nello scorso blitz), Gennaro, Salvatore e Giuseppe Nappi di (Angri e Scafati) Catello Cascone (di Castellammare di Stabia, già indagato nello scorso filone). Decimo Viola di Policoro di Matera (anche lui indagato nel blitz del 2024), Gaetano e Giuseppe Pirozzi (di Capaccio Paestum). Altri indagati: Giuseppe D’Arco di Pompei, Raffaele Coppola di San Marzano sul Sarno, Umberto Saponaro di Castellammare di Stabia, Vincenzo Conte di Altavilla Silentina, Cecilia Nappi di Angri, Nello De Gennaro di Torre Annunziata, Grimaldi Pasquale di San Marzano sul Sarno oltre ad altri 8 stranieri.
Il richiamato provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi probatori acquisiti nel corso delle indagini preliminari e le accuse saranno quindi ulteriormente vagliate nelle ulteriori fasi di giudizio.