Mi ero ripromessa di non scrivere più nulla che avesse a che fare con la politica per evitare di sembrare ridondante, boomer, altezzosa, comunista, noiosa, ecc…
Tuttavia ne sento di tutti i colori sia a livello locale che nazionale e neppure la rilettura di alcuni scritti sacri mi hanno fatto desistere dal farlo; dov’è finita la classe dirigenziale che dovrebbe guidare la mia città e la nazione in cui vivo? Non parlo dei re filosofi di Platone o degli intellettuali organici gramsciani, ma di persone perbene dotate di onestà intellettuale e cultura politica autentica, di coscienza di classe e di egemonia vera e propria. Mi giro a destra e rilevo il nulla, mi volto a sinistra e noto il vacuo, mi rigiro al centro e comprendo cosa sia il vuoto cosmico: politici come la nostra premier o Salvini rispecchiano la pochezza della realtà civile in cui viviamo. Risate su volti sciocchi, ignoranza dilagante dell’amministrazione e zero competenze politiche: ecco cosa ci meritiamo!
Di cosa ci si meraviglia, dunque, se ritroviamo farfugliatori alla regione, improvvisati alla provincia e scappati di casa nei comuni?
Indignarsi perché taluno o talaltra non ha mai masticato una parola di amministrazione pubblica o di scienza politica?
Scandalizzarsi se una capra, senza alcun riferimento al critico d’arte Sgarbi, osa rivestire cariche pubbliche e fino a ieri non sapeva cosa fosse il sistema proporzionale?
Adirarsi perchè una parrucchiera si occupa di pari opportunità e un’estetista di cultura?
Qualcuno cita classici greci e latini e a me si accappona la pelle sapendo da quale pulpito giungano tali disamine, altre si barcamenano alla meglio per sembrare presentabili nei selfie.
E perché mai arrrabbiarsi vista la situazione generale?
Basta farsi un giro negli ospedali ove per un ricovero immediato si arriva alle mani e per una biopsia si deve ricorrere al privato e sborsare cinquemila euro, nelle scuole e nelle università dei test porcellum di medicina e poi nei pronto soccorso non ci sono dottori, oppure tentare di prendere un treno che non c’è perché una frana di 9 mesi fa ha impedito la normale circolazione di quest’ultimo e ancora non se ne viene a capo.
Potrei proseguire ad oltranza, ma la mancanza di una classe dirigenziale preparata è la vera debacle di un paese che è andato a rotoli.
Insomma è finita la farfalla in mano ai criaturi, come avrebbe detto un’indimenticabile preside di qualche tempo fa a Nocera Superiore.
Annalisa Capaldo