
La foto ci ritrae assieme, meno di un anno fa, a Nocera Superiore. All’epoca Sangiuliano sembrava un ministro, gli fu mostrato il Battistero di Santa Maria Maggiore, alla presenza del vescovo e del sindaco. Parecchia gente ad applaudirlo, i bambini dalla scuola alla piazza, con tante bandierine tricolori e pronti a cantare l’inno di Mameli. Nel nostro breve colloquio, gli facemmo i complimenti per i tempi che furono, alla direzione del Tg2. Sangiuliano, per chi non lo sapesse, è stato giornalista di parte ma giornalista interessante da ascoltare e leggere. Colto senza essere intellettuale, di destra ma senza mai offendere la sinistra (un napoletano, insomma). Aveva pure iniziato a fare il ministro con dignità, mettendo al centro della sua azione Pompei e in generale la Campania. Poi il cambiamento. La vicenda Sgarbi, la serie di brutte figure in storia, geografia e Premio Strega, la storia ancora poco decifrabile con la Boccia, il pianto in televisione. Un precipizio, per la serie siamo sull’orlo del baratro e facciamo un passo avanti. Le dimissoni ovviamente sono il primo segnale dell’uscita di scena, inevitabile. Ma a fine ottobre dell’anno scorso, nella soleggiata mattinata di Nocera Superiore, onestamente nessuno poteva prevederlo. Tanto per costruire, poco per distruggere.