Sentirsi orfani di una politica assente, reduci di una classe dirigenziale indifferente è inevitabile in un paese che arricchisce i pochi e impoverisce i più.
Le pensioni d’oro si contrappongono a quelle misere di donne e uomini che col sistema contributivo vivono con 600€ al mese, e la questione assume toni grotteschi soprattutto per chi ha lavorato oltre 20 anni e percepisce la stessa ricompensa di chi non ha mai fatto un solo giorno di lavoro.
Il caro vita impone a tanti dipendenti con 20 anni di servizio di riuscire a malapena a pagare le tasse, qualcuno è costretto a mangiare alla Caritas, perdendo ogni parvenza di dignità, pur avendo sgobbato per tanti anni, sia nel pubblico che nel privato.
La colpa non è di coloro che hanno cominciato a lavorare alla soglia dei 40 anni, se prima hanno avuto la sfortuna di vedersi versare pochi contributi o di lavorare a nero, al Nord quanto al Sud, laureati o meno: il sistema Italia è totalmente da rifare!
A Napoli si dice: “chi s’abbotta e chi nun ne prova”, e con questo non colpevolizzo il reddito di cittadinanza, gli stranieri, le pensioni dei politici, gli evasori fiscali, i nullatenenti, gli sfaccendati, gli imprenditori vili e succhiasangue, ma il sistema bieco e truffaldino di un paese alla deriva in cui si muore ancora schiacciati da una gru mentre si travaglia e una vedova giovane non percepisce neppure il minimo di reversibilità per poter sopravvivere.
Ma fare una vera rivoluzione oggigiorno è un’ utopia perché non ci sono capi carismatici, né un partito o un movimento politico trascinatore delle masse, insomma manca una visione organica del cambiamento e ci si adagia, arrangiandosi e stringendo i denti, inveendo contro la politica ingiusta e lestofante.
Chi possiede una casa, un appezzamento di terreno fertile atto alla coltivazione è fortunato, sia per lo spirito che per il corpo: ritornare ai primordi diviene una via di fuga o di salvezza in un’Italia che va a rotoli.
Ora non voglio sembrare disfattista, ma solo nuda e cruda: aveva ragione Leopardi, come al solito, non si è pessimisti, ma solo realisti, giacché la natura ci impone desideri, speranze e sogni che vengono vanificati da false illusioni e amare delusioni.
Annalisa Capaldo