
Nocera dista tanto da Rivoli ma l’emozione, oltre che non aver voce, stavolta non ha manco distanze che tengano. E’ tornata a casa Annalisa D’Auria, in una bara, uccisa da chi viveva con lei, che a sua volta ha posto fine alla vita da sopravvisuto di coppia. Dolore generale a Santa Maria degli Angeli, confine tra le due Nocera. Le istituzioni presenti: i sindaci Cuofano e De Maio, il presidente del consiglio comunale di Nocera Superiore Genco e per Nocera Inferiore l’assessora Fortino e la consigliera Ruggiero. Tanta gente comune, amici, parenti, testimoni di uno sdegno sia per l’ennesimo femminicidio che per una tragediache investe due famiglie. C’era tra le lacrime Antonia, la primogenita, colei che dovrà dar forza a Noemi e a sè stessa. Ma tutto dovrà accadere con l’aiuto della comunità allargata. Lo ha sottolineato con parole precise nell’omelia il celebrante, Padre Giovanni Caruso: “Facciamo silenzio ma preoccupiamoci di chi ha avuto la vita sconvolta da questa tragedia”. Al termine della messa, bellissime parole sono arrivate da Gabriel Battipaglia, che col suo violino ha accompagnato i canti della funzione: “Tra noi da piccoli c’era un rapporto speciale, la consideravo la mia sorellina. Una volta lei cadde, si fece male e io le dissi “Per te ci sarò sempre”. Ora ripenso a quelle parole, purtroppo inutili. Non la dimenticheremo mai, un abbaccio va anche alla famiglia Annunziata, siamo tutti sconvolti ma non c’è differenza in questo dolore”. Parole anche da Anna Cristiana Pentone, dirigente scolastica dell’istituto che ha avuto Antonia tra le alunne: “Questa è una chiesa francescana, ispiriamoci al Santo di Assisi, dove dove è l’errore, ch’io porti la verità, dove è la disperazione, ch’io porti la speranza”. Fuori c’è chi esibisce un cartello, semplicissimo, per cercare una spiegazione che non c’è, almeno non può essere umana e non può esserci oggi.