Ho frequentato un istituto che era prevalentemente femminile, l’ex Magistrale di Cava de Tirreni classe 1980, siamo stati gli ultimi con l’esame in sessantesimi. Io sono stata molestata dal mio professore di materie umanistiche. No non sono stata sfortunata ero una delle tante, prima che cominciasse il primo anno quelle più grandi mi avevano avvisato stai atterra al tuo prof.
Come si sta attenta a quindici anni io non lo sapevo, per cui mi coprivo con i vestiti dei miei fratelli, vestiti larghi ed informi.
Questo però non bastò, lui mi notò comunque.
Il professore soleva avere una sedia accanto a lui, quella era la sedia destinata alla sua segretaria, questa veniva scelta tra quelle che lui considerava le più carine.
La prassi era questa la segretaria si sedeva su questa sedia al sui fianco, lui metteva la mano sulla sedia in modo da poterla toccare.
La consegna del compito avveniva alzando un braccio, si poteva scegliere quello destro o quello sinistro, si procedeva con l’inserimento del compito sotto il braccio strisciata da seno a seno.
Era abilissimo anche nel lancio del cassino, si andava alla lavagna lui lanciava il cassino colpendo sedere, seno, fianchi in seguito ripuliva la macchia di gesso.
Faceva anche questa cosa con la penna, la lasciava cadere per sbirciare sotto le gonne mentre la raccoglieva. Aveva dei buchi nelle tasche dei pantaloni, ricordo che una volta mentre spiegava Petrarca e il suo amore per Laura si eiaculo nei pantaloni.
Sembra tutto assurdo, lo so il peggio è che lo sapevano tutti e che lui non era l’unico molestatore seriale dell’istituto.
Io e lui ci scontrammo da subito, non gli ho mai concesso di toccarmi. Per questo cominciarono i due e i tre come se piovesse.
No, non ne ho parlato con nessuno della mia famiglia, avevo una situazione di malattia a casa che mi bloccava, credevo avrei arrecato altri problemi. La faccio breve finiamo allo scontro frontale con un consiglio di istituto in cui io ero sola, la scuola non aveva avvisato la mia famiglia ed io ero piccola ed ingenua e non mi rendevo conto che anche quella era violenza.
Il professore fu mandato via, non via dall’Istituto ma via in un’altra sezione.
Oggi capisco che era una soluzione schifosa, il professore continuò a molestare altre ragazze, altre che non erano me.
Da adulta questa cosa mi ha logorato con il senso di colpa, ancora oggi mi sento responsabile per questo.
In quel momento però fui contenta, credevo di essere libera, venne un altro professore e lui mi ha salvata. L’amore per lo studio lo devo a lui.
Quando fu il tempo del mio esame di maturità avevo completamente dimenticato quella storia, io l’avevo dimenticata lui no.
Fece tutte le pressioni del caso ed alcuni professori furono dalla sua parte. Tocco di nuovo al mio professore, quello che mi salvò difendermi, spiegare perché avevo 9 in italiano e storia e 2 in filosofia.
Quando ho sostenuto l’esame la professoressa di filosofia entrò in sala e quando io uscì restò dentro per parlare con la commissione, il mio professore la cacciò via dall’aula e disse che se non avessi avuto un trattamento equo lui avrebbe lasciato gli esami.
Mi sono diplomata con 56/ sessantesimi e sono grata a chi ha lottato per una ragazzina a cui venivano fatte immotivate delle ingiustizie.
Ribadisco che lui non era l’unico molestatore seriale dell’istituto lo so per certo.
Oggi è la prima volta che ne parlo, ed ho ancora ansia mentre mi torna in mente quel momento della mia vita.
Il mio professore, il mio adulto soccorevole, dopo gli esami lasciò quell’ istituto. La figlia di un altro professore che mi difese l’anno dopo ebbe 99, anche lei fu punita.
Non so perché oggi avevo la necessità di raccontate questa storia che ha segnato la mia vita negli anni delle superiori, ma adesso mi sento davvero libera