
D’accordo, il Covid è il Covid. Ma certe attese fanno arrabbiare sul serio. La storia è questa: un cittadino telefona ai preposti uffici comunali per segnalare di dover rinnovare la carta d’identità (danneggiata quella ora in suo possesso). Si sente di rispondere: siamo pieni di appuntamenti, venga il 29 marzo con le foto. Un mese di attesa per un documento nel 2021? Qualcosa non va, anche se c’è il Covid.